L’influenza della medicina tradizionale cinese nel Tai Chi Chuan
Una delle più importanti chiavi di lettura del successo del Tai Chi Chuan passa attraverso l’approfondimento filosofico del concetto di “essere supremo” (Tai Chi). Abbiamo osservato che una buona parte della cultura cinese si è formata sull’assunto taoista che la realtà proviene da un Principio Concreto, molto diverso dal concetto di Dio presente nelle maggiori religioni occidentali. Questo Principio Primo, il Tai Chi, si manifesta attraverso il Tao, la Via, il modo cioè di operare dell’universo, o anche ciò che dà vita a tutte le cose e ne governa ogni azione, in altre parole l’Ordine della Natura ( in Occidente diremmo l’Anima del Mondo).
Il Tai Chi Chuan “arte di combattimento dell’essere supremo”, si propone quindi di aiutare il praticante ad accostarsi il più possibile alle leggi di movimento che regolano il macrocosmo e, per analogia, il microcosmo di ogni singolo essere umano.
L’idea di fondo è che alla nascita i nostri sistemi energetici sono naturalmente armonici, flessibile ed aperti a qualsiasi tipo di esperienza. Crescendo tuttavia, siamo influenzati e condizionati da numerose preoccupazioni e pressioni che ci costringono a sviluppare sistemi di controllo della realtà esterna ed interna sempre più sofisticati e rigidi ma, come effetto collaterale, perdiamo la nostra flessibilità. In molti antichi testi cinesi di filosofia e di medicina, così come fanno i maestri di Tai Chi Chuan, c’è un continuo invito a ristabilire il più possibile la nostra integrità originale se desideriamo vivere più a lungo e, sopratutto, in armonia con noi stessi.
Attraverso quindi diversi gradi di consapevolezza delle energie e del loro fluire, il praticante di questa arte marziale, può, adeguandosi all’Ordine della Natura, pervenire ad una vita longeva, d una buona salute, ad una buona forma fisica e, sopratutto ad una migliore percezione del proprio Se interiore.